La piazza e la torre

La piazza - "foro", 
  nei documenti, ad enfatizzare il tuolo di questo nuovo spazio pubblico - fu 
  l'ultima iniziativa urbanistico-architettonica avviata, su progetto dell'archietto 
  Melano, in epoca carloalbertina e di fatto sanzionava l'esito perseguito del 
  nuovo medioevo idealizzato dal sovrano, poco prima della scomparsa del cinquantunenne 
  re di Sardegan nel 1849. Sull'impianto quadrilatero si innestano le nuove vie 
  e un accesso al castello, mentre si dronteggiano ad est la nuova chiesa di San 
  Vittore e la solenne cancellata disegnata dal Palagi, di fronte all'Agenzia.
  Le forme dei porticati richiamano modelli gotici mentre è di pura invenzione 
  la composizione della torre, come evidenziano la melatura superiore, espressione 
  di un concetto decorativo troubadour.
  Sul modello di un castello natante sul Po disegnato da Palagi per i festeggiamenti 
  di matrimonio del principe Vittorio Emanuele nel 1842. verrà progettata 
  la fontana al centro del "foro", realizzata dallos calpellino Giani 
  in granito rosa di Baveno.