Miscellanea di Studi Pollentini: Il Museo di Antichità del Real Castello - La Collezione Numismatica di Vittorio Emanuele III

Il terzo Quaderno della Collana "Propugnacula Italiae", scritto da Alberto Vissio Scarzello, ha come titolo "Miscellanea di Studi Pollentini: Il Museo di Antichità del Real Castello - La Collezione Numismatica di Vittorio Emanuele III". Uno dei pregi maggiori di questa pubblicazione, che si riscontra immediatamente sfogliandola, ancor prima di iniziare a leggerla, è rappresentato dalla presenza, al suo interno, di numerose fotografie rare raffiguranti alcuni degli ambienti più suggestivi del Real Castello di Pollenzo, una delle innumerevoli Residenze Sabaude di cui il nostro territorio è disseminato.
Al di là dell'importanza delle immagini pubblicate, il vero punto di forza di questa pubblicazione è però dato dall'utilizzo di fonti archivistiche essenzialmente inedite nella trattazione dei due argomenti di cui il Quaderno si occupa.
Il primo capitolo è dedicato alla riscoperta degli oggetti che componevano la collezione di reperti archeologici provenienti dal territorio dell'antica città romana di Pollentia e non solo, che Carlo Alberto volle creare all'interno del Real Castello di Pollenzo, in una Galleria di passaggio ai suoi appartamenti, proprio come nelle più grandi residenze sabaude come il Palazzo Reale di Torino e il Castello di Agliè. Già da tempo, infatti, si sapeva dell'esistenza di un museo di antichità all'interno del Real Castello, ma non si sapeva quasi nulla dei reperti archeologici che componevano questa raccolta. Solo un numero esiguo di questi reperti era stato ufficialmente trasportato al Museo braidese di Archeologia, Storia e Arte di Palazzo Traversa, degli altri, pur trovandosi anch'essi a Palazzo Traversa, non essendosi trovati fino ad ora documenti scritti attestanti la loro provenienza, si pensava fossero il frutto degli acquisti sul mercato antiquario effettuati dal fondatore del Museo, Euclide Milano.
Questi documenti d'archivio inediti proposti ed analizzati dall'autore, potranno servire agli Enti preposti alla tutela e alla catalogazione dei reperti archeologici per una nuova lettura delle importanti tracce del passato che il suolo pollentino ha restituito nel corso dei secoli.
Il secondo capitolo narra invece delle peregrinazioni a cui fu sottoposta l'inestimabile collezione numismatica del Re Vittorio Emanuele III, durante la II Guerra Mondiale.
Era notorio che le monete del Sovrano erano state nascoste a Pollenzo, ciò che invece pochi sapevano era che questo tesoro non era l'unico che era giunto al Real Castello di Pollenzo nell'estate del 1943, per salvarlo dalla furia nazista.
Le casse trasportate a Pollenzo erano infatti più di 300, e dentro esse erano stati stipati tutti gli arredi della residenza romana della Famiglia Reale, Villa Savoia. Le mura secolari del Real Castello di Pollenzo non erano però bastate a evitare che i tedeschi scoprissero questo tesoro, difeso fino all'ultimo da alcuni Pollentini che erano allora al servizio della Real Casa, i quali furono minacciati dagli ufficiali nazisti e da quelli della Repubblica Sociale che, se non avessero rivelato dove avevano occultato le casse, non avrebbero mai più rivisto Pollenzo.
Questo racconto, la cui trama è un vero e proprio "giallo", è scaturito dalla lettura, da parte dell'autore, di oltre un centinaio di lettere scritte dai vari protagonisti di questo pezzo di storia italiana: funzionari di soprintendenza, prefetti, intendenti di finanza, dirigenti del Ministero della Real Casa, aiutanti di campo del sovrano e del principe ereditario…
Alla fine della guerra, nonostante il tentativo dei tedeschi di trasferire la collezione numismatica in Germania, questa fu recuperata dagli Alleati e restituita al suo legittimo proprietario, il Re Vittorio Emanuele III. Questi, in procinto di partire per l'esilio egiziano, dopo una ricognizione minuziosa, denunciando la sparizione di alcune inestimabili e rare monete d'oro, avvenuta proprio quando le casse erano già in mano ai tedeschi ma ancora a Pollenzo, decise di donare la collezione allo Stato Italiano.
Degli arredi di Villa Savoia, invece, la stragrande maggioranza dei pezzi fu venduta all'asta e quindi non fu mai restituito nulla ai legittimi proprietari.

Prezzo:€ 9
Cofanetto che racchiude i primi tre quaderni
della collana "Propugnacula Italiae": € 20.